Il Delta dell’Okavango è un viaggio che mia moglie ed io desideravamo fare da tempo ed avendo tre precedenti esperienze...

 

 

La prima volta che il tipico europeo si reca nei parchi africani rimane enormemente affascinato da tutto ciò che vede, sente e odora. Tra le conseguenze di queste sensazioni, a titolo di esempio, torna a casa con tonnellate di scatti anche alle gazzelle di Thomson “banalmente” intente a brucare. Se si ha la possibilità di tornarvi, fermo restando che resta un’esperienza molto bella, le aspettative seguono un processo evolutivo. Le gazzelle di Thomson le guardi ancora, ma perché sei alla ricerca del momento particolare, della situazione insolita.

Il Delta dell’Okavango è un viaggio che mia moglie ed io desideravamo fare da tempo ed avendo tre precedenti esperienze africane abbiamo scelto la proposta Fattore Ulisse con accompagnamento di Davide Pianezze, pubblicata nella sezione Nikon School Travel del sito Internet di Nital.

E per almeno tre importanti ragioni. In primo luogo Fattore Ulisse ha grande esperienza specifica e ha scelto corrispondenti locali altrettanto validi. Poi vengono l’aiuto, i consigli, gli insegnamenti che si possono ricevere da Davide, fotografo professionista di grande esperienza, oltre che socio di Fattore Ulisse. Uno dei 100 fotografi scelti da Nikon per illustrare il libro del proprio centenario, se vi sembra poco... Infine, la possibilità di usare il materiale fotografico che Davide mette a disposizione dei partecipanti.

Non è complicato trovare altre offerte che soddisfino il primo e anche il secondo di questi tre punti, ma per averli tutti…, come minimo si restringe di moltissimo la rosa dei candidati.

Sinteticamente, ecco le impressioni alla conclusione della vacanza.

Viaggio focalizzato sul “farti vedere”, ottimamente organizzato da profondi conoscitori dei posti, delle situazioni e delle necessità dei partecipanti. Vi sono alcune rusticità, ma lo sai prima di confermare il viaggio. Molto positiva l’esperienza con il personale dei due tour operator locali.

Che dire di Davide? Comincio con il non esprimermi sulle capacità come fotografo, lo ha già fatto Nikon. E’ molto simpatico ed è sempre stato estremamente gentile e disponibile, mai un centimetro sopra di noi, sia come master fotografico sia come responsabile del viaggio. Era il suo lavoro, certo. Ma se lui non fosse veramente così, se fosse stata una recita, prima o poi una sbavatura lo avrebbe tradito.

L’attrezzatura fotografica a disposizione dei partecipanti, a rotazione. Chi parte ben equipaggiato probabilmente non sfrutterà le combinazioni D2X + 18-300, che però troveranno quasi certamente qualcuno ben felice di beneficiare di un turno supplementare. Ma le due coppie D3S + Nikkor 500 f4 e D4 + Nikkor 600 f4 chi le possiede? E tra quei pochissimi, chi se le porta in un viaggio come questo? Io sono partito con D700 + Nikkor 80/400, quindi piuttosto ben messo. Ma quando ho potuto contare anche su uno dei due bigoloni (soprannome immediatamente assegnato da Giorgio e Fausta al 500 e al 600, con il significato di “lungo”) avrei voluto che l’orologio si fermasse.

I compagni di viaggio. Ci siamo trovati benissimo, gruppo ideale.

Infine, la mia selezione di foto. Ovviamente la maggior parte dei miei soggetti non presenta grandi differenze rispetto a quanto fatto dagli altri componenti del gruppo, e io pubblico come quarto; quindi parto in salita… Un discorso a parte meritano i Gruccioni, anzi il Gruccione Carminio Meridionale. Tutti cercano forsennatamente il leopardo ritenendolo un soggetto raro, elusivo, difficile. Tutte fandonie. Quante foto si vedono di leopardi? Tantissime (solo io durante questo viaggio ne ho scattate più di 500). Altro che soggetto esclusivo. Quante foto avete mai visto dei Gruccioni? Zero, giusto? Il Gruccione sì che è da pochi. Infatti, ho suggerito a Davide di inserirlo “fuori quota” nell’elenco delle prede più ambite per le prossime edizioni... ;)