Gli spazi sconfinati, l'aria tersa rotta solo talvolta dal vento, i colori quasi irreali... direi surreali. L'uomo in questi spazi è come un granello di sabbia nel deserto...
Come seguito al viaggio in Patagonia... continuo... con completare un'esperienza per me unica. Intanto vorrei precisare che ho inviato questa recensione a distanza di un anno dal viaggio (causa mancanza di tempo ma anche causa pigrizia) per evidenziare a chi legge quanto questo viaggio mi sia rimasto dentro a distanza di così tanto tempo. Se riesci a parlarne con la stessa enfasi di quando sei tornato significa che fa parte di te. Questo viaggio i ha fatto vivere la natura nel senso intrinseco del termine. Gli spazi sconfinati, l'aria tersa rotta solo talvolta dal vento, i colori quasi irreali... direi surreali. L'uomo in questi spazi è come un granello di sabbia nel deserto, può essere una metafora ma rende l'idea e trasforma in tangibile la propria immaginazione. Lagune immense con fenicotteri rosa, salar infiniti di un candore inimmaginabile rotto solamente da piccoli "ojos" (azzurrissime lagune), la pazzesca “cordigliera erotica” vista al tramonto, il Cerro de los Siete Colores (sito Unesco) e poi ancora le saline, le miniere abbandonate, i lama e le vigogne e poi ... come non dimenticare... i "penitentes" a quasi 5.000 mt dove la mancanza d’ossigeno ti obbliga a rallentare ogni movimento. La discesa con il fuoristrada, con Cris indimenticabile guida esperta. La Madre Terra (la Pachamama) qui è l'assoluta padrona indiscussa. Sono luoghi dove all'uomo dovrebbe accendersi delle lampadine. Porsi quesiti, forse insoluti al momento, ma necessari per il suo futuro. Riflessioni profonde circa il suo modo di vivere e sulla sopravvivenza su questa magnifica Terra. Luoghi fantastici come la Valle della Luna, il Campo de Pietra Pomiz o le mitiche Sentinelle di Tara sono paesaggi designati a rimanere nel cuore a lungo ed a emozionare. Un enorme grazie va a Davide per averci fatto scoprire un angolo della nostra Madre Terra così unico.