Viaggio In Sud Africa - Caroo -
Viaggio In Sud Africa - Caroo -
Foto e testo di Edoardo Miola
Nella parte sud-ovest del South Africa si estende la regione del Karoo.
Suddiviso in Grande Karoo e Piccolo Karoo, è un altipiano arido con aree desertiche o semidesertiche.
In passato alcune aree furono irrigate con estese e complesse opere idriche che però negli anni furono abbandonate quando le precipitazioni si fecero più scarse.
Fu abitato anche nelle sue parti più aride ed isolate ma oggi, salvo rari casi, è pressoché deserto.
Solamente nelle zone attraversate dalle direttrici stradali, si trovano alcuni piccoli centri abitati.
È un’area molto vasta, circa 400.000 Kmq (l’Italia è circa 300.000 Kmq).
Avevo già attraversato diverse volte varie zone del Karoo, nel 2017 visitai “Africa-Burn”, la manifestazione che vi si svolge di solito ad aprile.
Ci sono vari modi di vivere il Karoo, dal punto di vista naturalistico, per le sue curiosità e insediamenti, per quella sua vena trasgressiva ma anche per l’astronomia.
Nei pressi di Sutherland, nel 2005, è stato inaugurato il SAAO -South African Astronomical Observatory.
Proprio per le caratteristiche di vastità di questo territorio, estremamente asciutto, privo di luci parassite notturne ed estrema limpidezza dell’aria, l’osservazione astronomica è particolarmente facilitata.
La cosa però che più mi attirava era visitare le zone più inaccessibili e isolate.
La fauna è limitata a qualche predatore e mammiferi minori, mentre i rettili ed alcune famiglie di insetti fanno la parte da padroni.
La flora è molto ridotta, ma se si ha la fortuna di assistere ad una delle rarissime precipitazioni, lo spettacolo può diventare impagabile.
Piccole succulente possono a quel punto fiorire rapidamente, mentre aloe ed altre piante grasse riprendono i loro colori più smaglianti.
Durante il mio girovagare venni attratto da alcuni ruderi di abitazioni che fornivano riparo ormai solo a qualche cumulo di sabbia.
Le vecchie abitazioni diroccate appartennero a coloni che vissero in questi luoghi fino all’inizio del secolo scorso.
Vite estremamente dure e sacrificate dalla limitatezza delle risorse idriche, l’imperversare del vento e l’esiguità dei prodotti agricoli che potevano essere ottenuti in tali condizioni.
A pochi metri da uno di questi ruderi campeggiavano due tombe affiancate, consunte dal vento e dalla sabbia, un reticolato oramai arrugginito e quasi totalmente abbattuto, confondeva il suo colore con quello del suolo, un arancione rossastro.
Era possibile leggere una intera storia racchiusa in quei pochi elementi sopravvissuti.
Poco lontano da lì, il mio sguardo fu attratto dalla carcassa di un vecchio veicolo, è abbastanza consueto trovarne in queste lande desolate.
L’auto era completamente arrugginita, mi conquistò quel colore così simile al terreno.
La scena era impagabile perché un cielo terso, quasi color cobalto, contrastava con quel suolo rosso-bruno e quel relitto.
Ampie striature di cirri decoravano il cielo, denunciando evidenti correnti d’aria fredda che facevano condensare l’aria calda che saliva da terra.
Posizionai la mia macchina fotografica sul cavalletto, non c’era alcuna fretta per ritrarre quel paesaggio e, ipotizzando una futura stampa in grande formato, volevo che la foto risultasse di ottima qualità.
Immaginavo già i commenti di chi avrebbe guardato la foto supponendo un qualche stratagemma in fase di postproduzione.
Il Karoo, con le sue atmosfere rarefatte e la limpidezza dei suoi scenari, riesce ogni volta a stupirmi, le storie che racconta sono evidenti ed i silenzi assoluti aiutano la comprensione di quel linguaggio.
Dati tecnici
Data: 13/05/2018
Corpo macchina: Leica M 240
Obiettivo: Summilux 35mm f. 1.4
Lunghezza focale al momento dello scatto: 35mm.
Apertura diaframma: f 13
Tempo di otturazione: 1:500 sec.
Compensazione esposizione: -0.3
Sensibilità: ISO 100
Modo di ripresa: A (priorità di diaframma)
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